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ACERRA. Pericolo voto di scambio per le Regionali: la missiva di Del Monaco

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L’onorevole del M5S Antonio Del Monaco ha inviato una missiva al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ed al Prefetto di Napoli Marco Valentini.

Del Monaco vuole far luce su Acerra e infatti l’oggetto della missiva è “Il ripristino della legalità nel Comune di Acerra, in vista delle elezioni regionali 2020 – pericolo voto di scambio”.

Di seguito le parole di Del Monaco:

Ill.ma Ministro dell’Interno, Ill.mo Prefetto della Provincia di Napoli vi scrivo questa lettera, per sottoporre alla vostra attenzione una questione, che sembra ancora una volta destare non poche perplessità.

In vista della prossima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale della Campania, il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, nel fornire pieno sostegno al Governatore uscente, Vincenzo De Luca, ha avanzato la candidatura della figlia, Vittoria Lettieri.

Il Sindaco di Acerra, sull’onda della precedente campagna elettorale, che lo ha visto eletto primo cittadino per la seconda volta, ha messo in campo la stessa metodica clientelare, collaudata nelle precedenti consultazioni comunali, rispettivamente nel 2012 e nel 2017, al fine di ottenere ampio consenso a suffragio della figlia, appena ventiduenne, candidata Consigliere regionale ed inserita nella lista denominata De Luca Presidente.

Nello specifico la condotta del primo cittadino e dei suoi gregari, ampiamente descritta nelle informative di reato redatte dalla Polizia di Stato di Acerra e più volte sottoposta all’attenzione del precedente Prefetto di Napoli dal Precedente Ministro dell’Interno, confermano dettagliatamente il modus operandi finalizzato, di fatto, ad estorcere il pieno consenso elettorale con la promessa, in parte già attuata, di avanzamento di livello retributivo tra il personale comunale addetto alla manutenzione stradale, al verde pubblico ecc.

Qualora non bastasse l’impellenza del consenso elettorale ha indotto il primo cittadino ed i suoi ‘vassalli’, a fornire aspettative occupazionali direttamente nella pubblica amministrazione. Per coloro già assunti, in modo clientelare, vige l’obbligo di garantire il sostegno totale ed incondizionato“.

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Rifiuti ad Acerra: gli ambientalisti collaboreranno con ISPRA

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“Siamo pronti a collaborare con l’avvocatura dello Stato e ISPRA per mostrare e fornire le prove dello scempio ambientale commesso sul nostro territorio”. Sono queste le parole di Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista di Acerra (Napoli), all’annuncio di un supplemento istruttorio da parte dell’avvocatura di Stato per la proponibilità di un’azione civile di risarcimento per i danni ambientali provocati dagli sversamenti abusivi accertati a carico di alcuni imprenditori locali.
Il Ministero dell’Ambiente, infatti, in una risposta inviata a Legambiente e Libera, ha annunciato di aver chiesto all’Ispra il necessario supporto tecnico per accertare i danni ambientali dovuti agli sversamenti per i quali sono stati condannati i fratelli Pellini, che hanno recentemente ottenuto, in Cassazione, la restituzione del patrimonio confiscato negli anni scorsi, per decorrenza dei termini. “In tutti questi anni di battaglia – ha continuato Cannavacciuolo – abbiamo avuto modo di ispezionare e attenzionare perfettamente il territorio. Con coraggio e responsabilità siamo in grado di mostrare e fornire le prove reali dello scempio ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. E’ ora di risequestrare i beni degli inquinatori e di iniziare a risanare tutte le aree oggetto di sversamento e interramento di rifiuti”.

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Acerra, terra dei fuochi: volontari scoprono l’ennesima discarica

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I volontari “antiroghi” di Acerra (Napoli), fanno fermare i lavori per la realizzazione di un opificio nell’area Asi cittadina, dopo aver scoperto che dal suolo spuntavano rifiuti speciali coperti da uno strato di terra. La denuncia degli ambientalisti ha fatto scattare i controlli da parte di carabinieri e vigili urbani, che hanno sottoposto l’intera area a sequestro in attesa di ulteriori controlli. “Stamattina – spiega Alessandro Cannavacciuolo, uno dei volontari – siamo stati costretti ad intervenire perché abbiamo notato che gli scavi precedentemente effettuati stavano per essere riempiti di cemento armato. Questo significava coprire i rifiuti emersi, ossia guaine bituminose, scarti di demolizione, di pezzame, e anche fanghi di depurazione”. I volontari ora invocano lo “stato di emergenza ambientale”. “Il nostro territorio va immediatamente bonificato – conclude Cannavacciuolo – questo ennesimo ritrovamento di rifiuti interrati è la dimostrazione che il disastro ambientale ad Acerra è ancora in atto. Intervenga lo Stato e dichiari lo stato di emergenza”.

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Acerra: incendia l’auto e poi si ferma a guardare l’incendio

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In quel di Acerra, al corso Italia, prima incendia la propria vettura e, poi, come se fosse un film da cui trarne giovamento, si ferma per ammirare il rogo da egli stesso provocato.
L’uomo, protagonista di questa vicenda al limite della piromania, si chiama Antonio Bruno, quarantenne, sembrerebbe incensurato.
Ora dovrà rispondere di incendio. Il Bruno è in attesa di giudizio.
Ancora ignote le motivazioni dietro il suo gesto.


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